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Archive for 21 febbraio 2008

Megalopolis Tokyo

Uno studio sulla crescita della popolazione terrestre condotto dalle Università della Carolina del Nord e della Georgia, stabilisce che il 2007 rimarrà una data importante nella storia dell’umanità: per la prima volta la popolazione che vive nelle città ha superato quella insediata nelle campagne. Un secolo fa, solo il 14% della popolazione della terra viveva nelle città, ma si prevede che entro il 2010 negli agglomerati urbani vivrà il 51,3% della popolazione mondiale. Centinaia di milioni di abitanti risiederanno prevalentemente nelle megalopoli.

Megalopolis è una serie di sei documentari ideati e diretti da Francesco Conversano e Nene Grignaffini dedicati alle megalopoli del mondo, realizzati da Movie Movie per Raitre.

È un racconto che si sviluppa fra l’Occidente e l’Oriente, un viaggio attraverso sei megalopoli: Los Angeles, con cui si è aperta la serie il 16 gennaio, San Paolo (23 gennaio), Il Cairo (30 gennaio), Shenzhen (6 febbraio), Karachi (13 febbraio), Tokyo (20 febbraio).

Megalopolis è l’esplorazione di sei grandi megalopoli, strutture complesse, ma anche molto fragili, nelle quali ogni giorno si affrontano problemi legati alla vivibilità in relazione alla crescita, all’abitabilità (dai grandi slum che rappresentano ormai una caratteristica drammaticamente ricorrente delle megalopoli al fenomeno dello squattering, l’occupazione abusiva degli alloggi), ai problemi legati al lavoro, all’inquinamento, alla criminalità, al controllo e alla sicurezza sociale, all’inclusione e all’esclusione, alla tolleranza, alle relazioni fra esseri umani sempre più soli e lontani, in un mondo in cui la ricchezza e la povertà sono sempre più radicalizzate e dove il divario fra le classi sociali è sempre più ampio. Le città inoltre, mai come oggi, devono saper affrontare e gestire gli effetti prodotti dalle diversità etniche e religiose.

Per rappresentare queste megalopoli del XXI° secolo, la loro crescita, le conseguenze concrete che provocano e che cambiano la geografia del mondo e le condizioni di vita di più della metà della popolazione globale, i sei documentari attingono anche alla science fiction, la letteratura di fantascienza che in anticipo sui tempi aveva già prefigurato le città come luogo dello scontro e delle tensioni sociali, le città di paura che avevano alimentato le pagine di scrittori del secolo scorso come Clarke, Asimov, Ballard, Dick o le città non-luogo come quelle descritte da Marc Augè. E in Megalopolis una voce off riproduce questo immaginario letterario che corrisponde ad una realtà oggi molto spesso più inquietante dello scenario immaginato dagli scrittori.

Megalopolis – Tokyo
Una delle poche megalopoli ricche del mondo.

Da sempre all’avanguardia nelle tecnologie, continua ad essere la rappresentazione più aggiornata del futuro prossimo. In questo scenario da città del futuro si muovono ogni giorno milioni di persone dotate di dispositivi elettronici, muovendosi in ogni parte della città, una città illuminata da neon colorati come nei romanzi di science fiction di William Gibson.

Tra queste esistenze anonime vengono raccontate la vita di un homeless; il fenomeno degli Internet Refugees, dormire in un Internet café per mancanza di alloggi a basso costo, e la storia di una coppia di giovani che si incontrano in un Love Hotel. L’altra faccia della Tokyo giovanile sono le ragazze di Shibuya: il gruppo Angeleek, di cui fanno parte esclusivamente ragazze, è uno degli oltre mille event circle, gruppi di giovani con regole severe, look molto aggressivo e trasgressivo.

Dal 2000 in Giappone è tristemente noto il fenomeno di suicide sharing, il suicidio collettivo organizzato attraverso Internet, un modello che trova nel Paese tecnologicamente più evoluto al mondo una tragica sintesi tra tecnologia e solitudine.

Sul sito RAI.TV è possibile visionare l’intero video passato la scorsa notte (ore 23.50) sul terzo canale nazionale oltre che ai documentari, della stessa serie, precedentemente trasmessi. Ogni puntata dura circa 50 minuti.

Spesso siamo abituati a vedere solo i lati positivi e cinematografici delle grandi città straniere. Certo è bello passare alcuni giorni o mesi di soggiorno in città come Tokyo ma, spesso non abbiamo il tempo di renderci conto dei disagi sociali e culturali che in esse convivono gomito a gomito ogni giorno. Quello che per noi forestieri può sembrare la cosa più trendy del momento potrebbe celare una drammatica realtà. Questa serie di documentari fa sicuramente riflettere sul presente e su ciò che potremmo vedere nel futuro anche nelle nostre città

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